Vestirsi con gli scarti delle arance

Stufa di trovare gli stessi abiti di sempre nell’armadio?
Le collezioni che sfilano in passerella propongono vestiti improponibili allo stesso costo di un’utilitaria?
Beh, è il caso di valutare l’acquisto di una bella gonna arancio. Nel senso che un tessuto realizzato proprio dal sottoprodotto dell’industria agrumicola. Il tessuto si chiama Orange Fiber (www.orangefiber.it): è ecosostenibile, resistente e in futuro potrebbe rilasciare sulla pelle i principi attivi delle vitamine. A crearla due ragazze catanesi, Adriana ed Enrica, piene di “stoffa”. Tutto inizia nella cucina di un appartamento di Milano occupato da due studentesse fuori sede.
Adriana ha pensato a come far fruttare le 700 mila tonnellate di sottoprodotto che l’industria di trasformazione agrumicola produce ogni anno solo in Italia. Studiava moda e si specializzava in materiali innovativi. La ragazza ha coinvolto Enrica e insieme hanno capito come estrarre la cellulosa atta alla filatura. Le ragazze hanno verificato la fattibilità del processo con il Politecnico di Milano e hanno avviato il percorso di sperimentazione con il dipartimento di Chimica dei Materiali. Poi sono arrivati i finanziamenti ed è partita la start up.
Gli abiti realizzati con l’innovativo tessuto Orange Fiber fanno anche bene perché rilasciano delle sostanze benefiche e non invasive sulla pelle. La sensazione è quella di avere la pelle più morbida, come dopo una doccia o una crema. I vestiti non ungono e garantiscono questa caratteristica per almeno 20 lavaggi. Attualmente Adriana ed Enrica si stanno concentrando sull’ottimizzazione del processo di produzione e al lancio dei propri tessuti sul mercato entro la fine del 2016. Acquistare abiti realizzati con l’esclusivo tessuto dagli agrumi Orange Fiber sarà presto realtà!